Percorso Storico
Alle pendici del Monte Soratte, la montagna sacra di cui canta la bellezza Orazio il poeta latino, sorge Rignano Flaminio, un paese ameno circondato da distese verdeggianti tipiche della macchia mediterranea. E’ situato a nord della capitale al km 38 lungo la consolare Flaminia, e al lato della moderna strada statale è possibile notare l’antico basolato romano, ancora ben conservato. Si possono incontrare pascoli di ovini e bovini, che si alternano a vigneti, noccioleti e uliveti. La parte nuova della cittadina si staglia alle pendici del monte Onorio.
Anche Rignano era assimilato alla stirpe dei Capenati, popolazione affine agli etruschi ma che si differenziava per alcuni usi, per l’alfabeto e altre caratteristiche anche artistiche. Come gli altri centri della Lega Capenate venerava la Dea Feronia presso Capena e Apollo sul Monte Soratte. Il primo nucleo abitativo sorse intorno all’anno 1000 a.C nella zona dove oggi sorge la chiesa dei SS Abbondio e Abbondanzio. L’antico centro capenate divenne in seguito alla caduta di Veio, territorio romano. Dalla Dea Feronia si passò al culto della Dea Cerere e poi in epoca cristiana nello stesso luogo si iniziarono a venerare i due santi Abbondio e Abbondanzio.
Colonna romana sul sagrato della chiesa di San Vincenzo e Sant’ Anastasio
Testimonianze archeologiche si trovano anche nel centro storico: un sarcofago e alcune colonne probabilmente facenti parte di un tempio dedicato a Silvano Dio delle greggi ed altri frammenti marmorei e resti di colonne murati nelle case del centro storico da cui si accede da una caratteristica piazza trapezoidale contornata da un nucleo di case di epoca post-rinascimentale. In fondo sono visibili i resti della Rocca dei Savelli, il Cannone dei Borgia e l’imbocco della via Cavour, che attraversa il borgo medievale (i Vicoli), fatto di strette viuzze e case costruite con blocchetti di tufo addossate le une alle altre su un dolce colle degradante fino al fosso di San Martino (tributario di destra del fiume Tevere).
Il paese fu chiamato in diversi modi: Arignanum, Rignanum, Rinianum etc.
Le prime memorie scritte risalgono al X secolo quando l’imperatore Ottone I vi sostò nel 972 dopo l’incoronazione a Roma. Nel 999 fu la volta di Ottone III che fece traslare i corpi dei Santi Abbondio e Abbondanzio e Teodora presso l’isola Tiberina.
Nel 1114 il Castrum Rinianum viene menzionato come proprietà di Santa Maria in Trastevere. Nel 1159 vi morì Papa Adriano IV. Dalla metà del XIII secolo il castello viene assegnato ai Savelli. Nel 1501 viene espugnato dai Borgia ai quali resta fino alla caduta della famiglia. Torna ai Savelli fino al 1607 quando viene ceduto ai nobili Borghese, ai Muti poi ai Cesi e infine ai Massimo.
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